Food Scene
Caotico ma ottimo pesce. Memorabile la Granseola, consigliatissimo il risotto, senza dimenticare le pluripremiate Seppie in tecia.
82 Einheimische empfehlen
Trattoria alla Madonna
594 Calle della MadonnaCaotico ma ottimo pesce. Memorabile la Granseola, consigliatissimo il risotto, senza dimenticare le pluripremiate Seppie in tecia.
Le Garzette
32 Lungomare AlberoniAgriturismo bella gitta al lido con buon pesce (attenzione ai prezzi)
Osteria Trattoria Al Nono Risorto
2338 Sotoportego de Siora Bettinanon male
Alta qualità, Elegante e fuori dal flusso turistico.
34 Einheimische empfehlen
Ristorante Vecia Cavana
4624 Via Tera Santi ApostoliAlta qualità, Elegante e fuori dal flusso turistico.
Bacareto da Lele
183 Fondamenta dei Tolentinipanini e vino
salumi e formaggi tipici e particolari per potervi condire un panino
9 Einheimische empfehlen
Prosciutto e Parmigiano ham&cheese To Go
5793A Calle del Mondo Novosalumi e formaggi tipici e particolari per potervi condire un panino
Antico Forno
973 Ruga RialtoPizza al taglio.
Ristorante Osteria Trefanti Venezia
Fondamenta GarzottiBuono ma attenzione al prezzo
San Polo, 2168
2168 San PoloLa Corte
Pizzeria e Birreria Consigliabile a poca strada dall'appartamento.
Bar All'Arco
436 Calle Arcocrostino con baccalà cichetti da provare
MAJER Venezia Ghetto
1227 Calle Ghetto VecchioCaffe Paste Gelati Pizzette tutto molto buono.
Buono. Piatti di affettati e vino. Si sta bene in un bel campo. I bambini possono correre.
12 Einheimische empfehlen
Al Prosecco
Sestiere Santa CroceBuono. Piatti di affettati e vino. Si sta bene in un bel campo. I bambini possono correre.
Osteria da Filo
1539 Santa Croceaperitivi tipici dagli Spritz ai Cicchetti
Farini
655 Ruga RialtoPizza al Taglio
Osteria Alla Frasca
5176 CannaregioConsigliata
Caffè del Doge
609 Calle dei CinqueOttimo per gli amanti del Caffè.
Pasticceria Bar Targa di Rizzetto S.a.s.
1050 Campo S. PoloPasticceria OK
Calle del Tintor, 1762
1762 Corte del TintorLA ZUCCA
buono ma non sempre!
Vegetariano
Da 36 EUR a 52 EUR
Kosher House Giardino dei Melograni
2874 CannaregioBar Rialto da Lollo
234 Ruga dei SpezieriOttimi panini
Rosa Salva Mercerie
Caffe, Paste, Panini, Ottima qualita
Rosa Salva
950 Sestiere di S. MarcoCaffe, Paste, Panini, Ottima qualita
Rosa Salva - Sts. John and Paul
6780 Campo S.S. Giovanni e PaoloCaffe, Paste, Panini, Ottima qualita
30 EUR a 35 EUR
Molto tradizionale- Pesce ma anche le polpette di carne.
178 Einheimische empfehlen
Cà D'Oro alla Vedova
3912 Ramo Ca' d'Oro30 EUR a 35 EUR
Molto tradizionale- Pesce ma anche le polpette di carne.
Trattoria Antiche Carampane
1911 Rio Terà de le CarampaneDa 49 EUR a 78 EUR
tipico si mangia bene
Drinks & Nightlife
Cantina Do Mori
429 Calle Do MoriCantina Do Spade
Hilton Molino Stucky Venice
Terrace Bar ultimo piano
Durante la Mostra del Cinema aperitivo al bar tra i vips
12 Einheimische empfehlen
Hotel Excelsior Venice Lido Resort
41 Lungomare Guglielmo MarconiDurante la Mostra del Cinema aperitivo al bar tra i vips
Al Mercà
213 Campo Bella Viennagustare piccoli panini ben farciti e vino ottimo
Shopping
Calle Seconda del Cristo
Calle Seconda del CristoAlimentari in generale
Campo San Giacomo da l'Orio
Campo San Giacomo da l'OrioSupermercato alimentari
La Dogaressa Flowers
Fiori e Piante
Hard Rock Cafe
Sightseeing
Rialtobrücke
Sestiere San PoloMarkusplatz
Piazza San Marcocapesaro.visitmuve.it
Il grandioso palazzo, ora sede della Galleria internazionale d'arte moderna e del Museo d'arte orientale di Venezia, fu progettato nel '600 dall'architetto Baldassarre Longhena
Quando il Comune di Venezia, con deliberazione 5 dicembre 1899, diede esecuzione alle disposizioni testamentarie della duchessa Felicita Bevilacqua, vedova del generale La Masa, che aveva lasciato il suo palazzo di Ca' Pesaro al Comune di Venezia con l'espressa finalità di concedere risorse e spazi ai giovani artisti, fu istituita l'Opera Bevilacqua La Masa.
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Ca' Pesaro Internationale Galerie für moderne Kunst
2076 Santa Croce capesaro.visitmuve.it
Il grandioso palazzo, ora sede della Galleria internazionale d'arte moderna e del Museo d'arte orientale di Venezia, fu progettato nel '600 dall'architetto Baldassarre Longhena
Quando il Comune di Venezia, con deliberazione 5 dicembre 1899, diede esecuzione alle disposizioni testamentarie della duchessa Felicita Bevilacqua, vedova del generale La Masa, che aveva lasciato il suo palazzo di Ca' Pesaro al Comune di Venezia con l'espressa finalità di concedere risorse e spazi ai giovani artisti, fu istituita l'Opera Bevilacqua La Masa.
La peste fu portata da un ambasciatore del duca di Mantova Carlo I Gonzaga Nevers, che venne internato nel Lazzaretto Vecchio, ma gli bastò entrare in contatto con un falegname per infettare la città, a partire da Campo San Lio[2].
Il 22 ottobre 1630 il voto del patriarca Giovanni Tiepolo: «voto solenne di erigere in questa Città e dedicar una Chiesa alla Vergine Santissima, intitolandola SANTA MARIA DELLA SALUTE
Ogni 21 novembre dell'anno si festeggia la Festa della Madonna della Salute in cui i veneziani attraversano un ponte, per secoli fatto di barche, ora galleggiante fissato su pali, che va da San Marco alla basilica e vi si recano a pregare. Insieme alla Festa del Redentore, è ancora oggi una delle feste popolari più amate e partecipate dai veneziani. In tale occasione, tradizionalmente, i veneziani consumano la "castradina", un piatto a base di montone.
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Santa Maria della Salute
1 Dorsoduro La peste fu portata da un ambasciatore del duca di Mantova Carlo I Gonzaga Nevers, che venne internato nel Lazzaretto Vecchio, ma gli bastò entrare in contatto con un falegname per infettare la città, a partire da Campo San Lio[2].
Il 22 ottobre 1630 il voto del patriarca Giovanni Tiepolo: «voto solenne di erigere in questa Città e dedicar una Chiesa alla Vergine Santissima, intitolandola SANTA MARIA DELLA SALUTE
Ogni 21 novembre dell'anno si festeggia la Festa della Madonna della Salute in cui i veneziani attraversano un ponte, per secoli fatto di barche, ora galleggiante fissato su pali, che va da San Marco alla basilica e vi si recano a pregare. Insieme alla Festa del Redentore, è ancora oggi una delle feste popolari più amate e partecipate dai veneziani. In tale occasione, tradizionalmente, i veneziani consumano la "castradina", un piatto a base di montone.
La presenza ebraica a Venezia è attestata già prima dell'anno mille, anche se bisognerà aspettare il tardo Trecento per poter apprezzare un insediamento consistente e stabile. Sino all'istituzione del ghetto gli israeliti, pur sottoposti a varie restrizioni, potevano vivere in qualsiasi luogo della città[1].
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Calle Ghetto Vecchio
Calle Ghetto Vecchio La presenza ebraica a Venezia è attestata già prima dell'anno mille, anche se bisognerà aspettare il tardo Trecento per poter apprezzare un insediamento consistente e stabile. Sino all'istituzione del ghetto gli israeliti, pur sottoposti a varie restrizioni, potevano vivere in qualsiasi luogo della città[1].
La storia del Vetro di Murano nasce nel 1291 quando si decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi incendi, che divenivano particolarmente gravi perché all'epoca le costruzioni erano principalmente in legno. Tuttavia, documenti e reperti antichi testimoniano che l'industria si fosse radicata nell'isola già da tempo.
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Murano
La storia del Vetro di Murano nasce nel 1291 quando si decretò che le vetrerie di Venezia, attive probabilmente già prima del mille, fossero trasferite a Murano dal momento che i forni dei laboratori erano spesso responsabili di disastrosi incendi, che divenivano particolarmente gravi perché all'epoca le costruzioni erano principalmente in legno. Tuttavia, documenti e reperti antichi testimoniano che l'industria si fosse radicata nell'isola già da tempo.
Campagne archeologiche condotte all'inizio degli anni 1960 hanno dimostrato che a Torcello era presente un insediamento sin dai primi secoli dell'Impero Romano, nello stesso periodo in cui fioriva la vicina città di Altino.
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Torcello
Campagne archeologiche condotte all'inizio degli anni 1960 hanno dimostrato che a Torcello era presente un insediamento sin dai primi secoli dell'Impero Romano, nello stesso periodo in cui fioriva la vicina città di Altino.
salire al campanile!!
Visitare Fondazione Cini
e teatro all'aperto!!
Dalla fondazione della città l'isola era di proprietà della famiglia patrizia dei Memmo, da questo il nome Isola Memmia.
Fondata nell'VIII-IX sec. una chiesetta in legno intitolata a San Giorgio, l'isola prese il nome di "Maggiore" per distinguerla dall'isola di San Giorgio in Alga. Venne donata nel 982 dal doge Tribuno Memmo ad un monaco benedettino, Giovanni Morosini. Questi decise di bonificare l'area adiacente alla chiesa per costruire un monastero (il monastero di San Giorgio Maggiore), di cui fu il primo abate.
A testimonianza dell'importanza culturale raggiunta nei secoli dal monastero, si erge maestosa la facciata della Basilica di San Giorgio Maggiore, progettata da Andrea Palladio, elemento essenziale del panorama visibile dalla piazzetta.
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San Giorgio Maggiore
Isola di S.Giorgio Maggiore salire al campanile!!
Visitare Fondazione Cini
e teatro all'aperto!!
Dalla fondazione della città l'isola era di proprietà della famiglia patrizia dei Memmo, da questo il nome Isola Memmia.
Fondata nell'VIII-IX sec. una chiesetta in legno intitolata a San Giorgio, l'isola prese il nome di "Maggiore" per distinguerla dall'isola di San Giorgio in Alga. Venne donata nel 982 dal doge Tribuno Memmo ad un monaco benedettino, Giovanni Morosini. Questi decise di bonificare l'area adiacente alla chiesa per costruire un monastero (il monastero di San Giorgio Maggiore), di cui fu il primo abate.
A testimonianza dell'importanza culturale raggiunta nei secoli dal monastero, si erge maestosa la facciata della Basilica di San Giorgio Maggiore, progettata da Andrea Palladio, elemento essenziale del panorama visibile dalla piazzetta.
La leggenda sulle origini di Chioggia si collega a quella di Enea, mitico eroe troiano fuggito alla distruzione di Troia che navigò per il Mediterraneo per poi stanziarsi nel Latium. Con Enea partirono anche Antenore, Aquilio e Clodio che, a metà del viaggio, si separarono dal loro concittadino per dirigersi verso la laguna veneta fondando rispettivamente Padova, Aquileia e Clodia. A prova di questa mitica fondazione vi è il simbolo della città, un leone rampante rosso su argento, scelto da Clodio stesso in ricordo della sua città natale, ed il nome della città stessa.
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Chioggia
La leggenda sulle origini di Chioggia si collega a quella di Enea, mitico eroe troiano fuggito alla distruzione di Troia che navigò per il Mediterraneo per poi stanziarsi nel Latium. Con Enea partirono anche Antenore, Aquilio e Clodio che, a metà del viaggio, si separarono dal loro concittadino per dirigersi verso la laguna veneta fondando rispettivamente Padova, Aquileia e Clodia. A prova di questa mitica fondazione vi è il simbolo della città, un leone rampante rosso su argento, scelto da Clodio stesso in ricordo della sua città natale, ed il nome della città stessa.
Museo Settecento Veneziano
Fu progettato da Baldassarre Longhena a partire dal 1649, su incarico della nobile famiglia Bon. Il cantiere venne aperto solo nel 1667 con l'abbattimento degli edifici preesistenti.[1] A causa delle difficoltà economiche dei committenti e della morte del Longhena nel 1682 la costruzione venne abbandonata.[1] Rimase solo la faccia nobile verso il Canal Grande e un primo piano coperto da travi in legno.
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Ca' Rezzonico station
Museo Settecento Veneziano
Fu progettato da Baldassarre Longhena a partire dal 1649, su incarico della nobile famiglia Bon. Il cantiere venne aperto solo nel 1667 con l'abbattimento degli edifici preesistenti.[1] A causa delle difficoltà economiche dei committenti e della morte del Longhena nel 1682 la costruzione venne abbandonata.[1] Rimase solo la faccia nobile verso il Canal Grande e un primo piano coperto da travi in legno.
www.cini.it
Il Labirinto Borges[modifica
Alle spalle del Chiostro del Palladio e del Chiostro dei Cipressi è situato il Labirinto Borges, ricostruzione del giardino-labirinto che Randoll Coate ha progettato in onore di Jorge Luis Borges.
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Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore www.cini.it
Il Labirinto Borges[modifica
Alle spalle del Chiostro del Palladio e del Chiostro dei Cipressi è situato il Labirinto Borges, ricostruzione del giardino-labirinto che Randoll Coate ha progettato in onore di Jorge Luis Borges.
L'isola si trova lungo il canale che da Venezia porta a Murano e la si può raggiungere partendo dalle Fondamenta Nuove con la linea Actv. Anticamente detta Cavana de Muran, è isola satellite di Venezia cui offre il cimitero urbano che occupa l'intera superficie.
La sua conformazione attuale si deve all'interramento, all'inizio del XIX secolo, del Canale S. Michele che la divideva dalla contigua isola di S. Cristoforo della Pace.
San Michele in realtà ospitò il cimitero solo dal 1837 quando venne interrato lo stretto canale che distingueva i due isolotti di San Michele e San Cristoforo della Pace in modo da ampliare l'estensione del camposanto che, dal 1807 per volere di Napoleone, sorgeva su quest'ultima. In precedenza le sepolture venivano effettuate nei sagrati o all'interno delle chiese e, quando questi si riempivano, i resti erano trasferiti nelle isole della laguna (noto specialmente l'ossario di Sant'Ariano). L'abitudine di sgomberare così i cimiteri fu mantenuta sino al XIX secolo.
A seconda della religione o della confessione, il cimitero è diviso nelle aree cattolica, ortodossa e evangelica. Il cimitero israelitico di Venezia, invece, si trova sull'isola del Lido.
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Isola di San Michele
L'isola si trova lungo il canale che da Venezia porta a Murano e la si può raggiungere partendo dalle Fondamenta Nuove con la linea Actv. Anticamente detta Cavana de Muran, è isola satellite di Venezia cui offre il cimitero urbano che occupa l'intera superficie.
La sua conformazione attuale si deve all'interramento, all'inizio del XIX secolo, del Canale S. Michele che la divideva dalla contigua isola di S. Cristoforo della Pace.
San Michele in realtà ospitò il cimitero solo dal 1837 quando venne interrato lo stretto canale che distingueva i due isolotti di San Michele e San Cristoforo della Pace in modo da ampliare l'estensione del camposanto che, dal 1807 per volere di Napoleone, sorgeva su quest'ultima. In precedenza le sepolture venivano effettuate nei sagrati o all'interno delle chiese e, quando questi si riempivano, i resti erano trasferiti nelle isole della laguna (noto specialmente l'ossario di Sant'Ariano). L'abitudine di sgomberare così i cimiteri fu mantenuta sino al XIX secolo.
A seconda della religione o della confessione, il cimitero è diviso nelle aree cattolica, ortodossa e evangelica. Il cimitero israelitico di Venezia, invece, si trova sull'isola del Lido.
Bellissima gitta
Visite: 15.25-17.25 (visita unica guidata tutti i giorni)
Ingresso: intero € 6 ridotto € 4,50
Nel 1716 Mechitar andò a visitare l'isola di San Lazzaro. Abbandonata nel XVI secolo, il 26 agosto 1717 fu data dalla Repubblica di Venezia a un gruppo di monaci armeni in fuga da Modone. L'8 settembre dello stesso anno, Mechitar e i suoi monaci presero possesso dell'isola, dove presto cominciarono a restaurarne la chiesa. L'obiettivo di Mechitar, oltre che restaurare i vecchi edifici, era anche quello di costruirne di nuovi e recuperare i terreni circostanti per trasformarli in un accurato giardino.
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San Lazzaro degli Armeni
Bellissima gitta
Visite: 15.25-17.25 (visita unica guidata tutti i giorni)
Ingresso: intero € 6 ridotto € 4,50
Nel 1716 Mechitar andò a visitare l'isola di San Lazzaro. Abbandonata nel XVI secolo, il 26 agosto 1717 fu data dalla Repubblica di Venezia a un gruppo di monaci armeni in fuga da Modone. L'8 settembre dello stesso anno, Mechitar e i suoi monaci presero possesso dell'isola, dove presto cominciarono a restaurarne la chiesa. L'obiettivo di Mechitar, oltre che restaurare i vecchi edifici, era anche quello di costruirne di nuovi e recuperare i terreni circostanti per trasformarli in un accurato giardino.
Ai tempi della Repubblica di Venezia, tutta la zona (Carampane) costituiva un vero e proprio quartiere a "luci rosse" in cui abbondavano le case di tolleranza e una di queste si trovava proprio sopra al ponte delle Tette[1]. Le prostitute, affacciandosi alle finestre in direzione del ponte sottostante, erano use allettare i passanti mostrando i seni scoperti: da qui ha origine questa singolare toponomastica[1].
Brücke der Brüste
Via San CassianoAi tempi della Repubblica di Venezia, tutta la zona (Carampane) costituiva un vero e proprio quartiere a "luci rosse" in cui abbondavano le case di tolleranza e una di queste si trovava proprio sopra al ponte delle Tette[1]. Le prostitute, affacciandosi alle finestre in direzione del ponte sottostante, erano use allettare i passanti mostrando i seni scoperti: da qui ha origine questa singolare toponomastica[1].
Storia
La chiesa fu probabilmente costruita nel X secolo, anche se alcune fonti riportano nello stesso sito l'esistenza di una chiesa risalente al 726; aveva un antico portico che fu demolito nel XIX secolo; il massiccio campanile è del XIII secolo. Gli interni barocchi sono dovuti a interventi del Seicento.
Interno
Interno della chiesa di San Cassiano
L'interno della chiesa di San Cassiano, riccamente decorato con stucchi barocchi, è a sala, con tre navate della medesima altezza coperte con volta a crociera e divise da due file di colonne corinzie in marmo.
Nell'abside, si trova il pregevole altare maggiore, con statue e rilievi, del tedesco Enrico Merengo (Heinrich Meyring); il paliotto marmoreo, presenta i tre rilievi la Cena di Emmaus, Ultima Cena, Cristo in casa del fariseo Simone, di Tommaso Rues. L'ancona, ospita la pala del Tintoretto raffigurante la Resurrezione di Cristo e i santi Cassiano e Cecilia.
Nella chiesa, sono conservate opere di Jacopo Tintoretto, Giandomenico Tiepolo, Costantino Cedini, Rocco Marconi, Leandro Bassano e altri.
Church of Saint Cassian
Calle dei MortiStoria
La chiesa fu probabilmente costruita nel X secolo, anche se alcune fonti riportano nello stesso sito l'esistenza di una chiesa risalente al 726; aveva un antico portico che fu demolito nel XIX secolo; il massiccio campanile è del XIII secolo. Gli interni barocchi sono dovuti a interventi del Seicento.
Interno
Interno della chiesa di San Cassiano
L'interno della chiesa di San Cassiano, riccamente decorato con stucchi barocchi, è a sala, con tre navate della medesima altezza coperte con volta a crociera e divise da due file di colonne corinzie in marmo.
Nell'abside, si trova il pregevole altare maggiore, con statue e rilievi, del tedesco Enrico Merengo (Heinrich Meyring); il paliotto marmoreo, presenta i tre rilievi la Cena di Emmaus, Ultima Cena, Cristo in casa del fariseo Simone, di Tommaso Rues. L'ancona, ospita la pala del Tintoretto raffigurante la Resurrezione di Cristo e i santi Cassiano e Cecilia.
Nella chiesa, sono conservate opere di Jacopo Tintoretto, Giandomenico Tiepolo, Costantino Cedini, Rocco Marconi, Leandro Bassano e altri.
Arts & Culture
Arsenale della Biennale di Venezia
2169 Campo de la Tanawww.fondazioneprada.org
Ca’ Corner della Regina, costruito tra il 1723 e il 1728 da Domenico Rossi per conto della famiglia dei Corner di San Cassiano, è un palazzo veneziano situato nel sestiere di Santa Croce e affacciato sul Canal Grande. Sorge sulle rovine dell’edificio gotico in cui nasce nel 1454 Caterina Cornaro, futura Regina di Cipro. Lo stile architettonico richiama la vicina Ca’ Pesaro progettata da Baldassare Longhena. Gli affreschi al primo piano nobile rappresentano alcuni episodi della vita di Caterina Cornaro.
Nel 1800 il palazzo diventa proprietà del Papa Pio VII che lo assegna nel 1817 alla congregazione dei Padri Cavanis. Fino al 1969 è la sede del Monte di Pietà, mentre dal 1975 al 2010 ospita l’ASAC – Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Dal 2011 diventa la sede veneziana della Fondazione Prada che ha presentato finora in questi spazi cinque mostre di ricerca, in concomitanza con il restauro conservativo del palazzo che si sta attuando in più fasi.
Ca’ Corner della Regina si struttura su tre livelli principali: il piano terra e due piani nobili. Un attico e due ammezzati, collocati tra il piano terra e il primo piano, completano il palazzo. La facciata sul Canal Grande è caratterizzata da un paramento in pietra d’Istria e un bugnato che si estende dal pianterreno fino al mezzanino. All’interno due scenografiche scale simmetriche, in asse con l’entrata d’acqua, collegano l’atrio al secondo ammezzato. I due piani nobili ospitano degli imponenti porteghi decorati con stucchi e affreschi.
Il restauro conservativo di Ca’ Corner della Regina, promosso dalla Fondazione Prada dalla fine del 2010 in linea con le direttive della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e della Laguna, si sta attuando in più fasi. La prima, conclusasi nel maggio 2011, ha previsto interventi di messa in sicurezza delle superfici di pregio artistico e architettonico, il rilievo di tutte le parti impiantistiche incoerenti, la manutenzione dei serramenti lignei, l’eliminazione delle partizioni non originarie e il recupero degli spazi destinati a uffici e servizi. Per quanto riguarda gli apparati decorativi, sono stati messi in sicurezza affreschi, stucchi e materiali lapidei che ornano il portego e le otto sale del primo piano nobile del palazzo. Questi lavori consentono nel giugno 2011 l’apertura al pubblico del piano terra, del primo e secondo mezzanino e del primo piano nobile di Ca’ Corner della Regina.
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Fondazione Prada
2215 Calle Corner www.fondazioneprada.org
Ca’ Corner della Regina, costruito tra il 1723 e il 1728 da Domenico Rossi per conto della famiglia dei Corner di San Cassiano, è un palazzo veneziano situato nel sestiere di Santa Croce e affacciato sul Canal Grande. Sorge sulle rovine dell’edificio gotico in cui nasce nel 1454 Caterina Cornaro, futura Regina di Cipro. Lo stile architettonico richiama la vicina Ca’ Pesaro progettata da Baldassare Longhena. Gli affreschi al primo piano nobile rappresentano alcuni episodi della vita di Caterina Cornaro.
Nel 1800 il palazzo diventa proprietà del Papa Pio VII che lo assegna nel 1817 alla congregazione dei Padri Cavanis. Fino al 1969 è la sede del Monte di Pietà, mentre dal 1975 al 2010 ospita l’ASAC – Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Dal 2011 diventa la sede veneziana della Fondazione Prada che ha presentato finora in questi spazi cinque mostre di ricerca, in concomitanza con il restauro conservativo del palazzo che si sta attuando in più fasi.
Ca’ Corner della Regina si struttura su tre livelli principali: il piano terra e due piani nobili. Un attico e due ammezzati, collocati tra il piano terra e il primo piano, completano il palazzo. La facciata sul Canal Grande è caratterizzata da un paramento in pietra d’Istria e un bugnato che si estende dal pianterreno fino al mezzanino. All’interno due scenografiche scale simmetriche, in asse con l’entrata d’acqua, collegano l’atrio al secondo ammezzato. I due piani nobili ospitano degli imponenti porteghi decorati con stucchi e affreschi.
Il restauro conservativo di Ca’ Corner della Regina, promosso dalla Fondazione Prada dalla fine del 2010 in linea con le direttive della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e della Laguna, si sta attuando in più fasi. La prima, conclusasi nel maggio 2011, ha previsto interventi di messa in sicurezza delle superfici di pregio artistico e architettonico, il rilievo di tutte le parti impiantistiche incoerenti, la manutenzione dei serramenti lignei, l’eliminazione delle partizioni non originarie e il recupero degli spazi destinati a uffici e servizi. Per quanto riguarda gli apparati decorativi, sono stati messi in sicurezza affreschi, stucchi e materiali lapidei che ornano il portego e le otto sale del primo piano nobile del palazzo. Questi lavori consentono nel giugno 2011 l’apertura al pubblico del piano terra, del primo e secondo mezzanino e del primo piano nobile di Ca’ Corner della Regina.
Fondaco del Megio
1779 Calle del MegioScienze Naturali
Jewish Museum of Venice
2902 Campo di Ghetto NuovoSinagoga di Venezia
Il Teatro La Fenice, ubicato nel Sestiere di San Marco in campo San Fantin, è oggi il principale teatro lirico di Venezia. Due volte distrutto e riedificato[1], è stato sede di importanti stagioni operistiche, sinfoniche e del Festival Internazionale di Musica Contemporanea.
Il Teatro è stato nell'Ottocento sede di numerose prime assolute di opere di Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi.
Anche nel Novecento grande è stata l'attenzione alla produzione contemporanea, con prime mondiali di Igor Stravinskij, Benjamin Britten, Sergej Prokofiev, Luigi Nono e Bruno Maderna e recentemente di Mauricio Kagel, Adriano Guarnieri, Luca Mosca e di Claudio Ambrosini.
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Teatro La Fenice
1965 Campo S. Fantin Il Teatro La Fenice, ubicato nel Sestiere di San Marco in campo San Fantin, è oggi il principale teatro lirico di Venezia. Due volte distrutto e riedificato[1], è stato sede di importanti stagioni operistiche, sinfoniche e del Festival Internazionale di Musica Contemporanea.
Il Teatro è stato nell'Ottocento sede di numerose prime assolute di opere di Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi.
Anche nel Novecento grande è stata l'attenzione alla produzione contemporanea, con prime mondiali di Igor Stravinskij, Benjamin Britten, Sergej Prokofiev, Luigi Nono e Bruno Maderna e recentemente di Mauricio Kagel, Adriano Guarnieri, Luca Mosca e di Claudio Ambrosini.
Malibran - GF Pizza And Pasta
5886 CannaregioTeatro Goldoni
4650/B S. MarcoPeggy Guggenheim Collection
701 DorsoduroAccademia di Belle Arti di Venezia
423 Fondamenta Zattere Allo Spirito Santowww.scuolagrandesanrocco.org
Nel 1564 venne chiesto a Tintoretto di decorare la Scuola. Tutte le opere sono sue o dei suoi allievi. Di particolare pregio la Sala dell'Albergo. Il meraviglioso ciclo di teleri, realizzato nelle tre Sale tra il 1564 e il 1588, per la sua unitarietà rappresenta per Venezia quello che per Roma è la Cappella Sistina.
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Scuola Grande di San Rocco
www.scuolagrandesanrocco.org
Nel 1564 venne chiesto a Tintoretto di decorare la Scuola. Tutte le opere sono sue o dei suoi allievi. Di particolare pregio la Sala dell'Albergo. Il meraviglioso ciclo di teleri, realizzato nelle tre Sale tra il 1564 e il 1588, per la sua unitarietà rappresenta per Venezia quello che per Roma è la Cappella Sistina.
Essentials
Lavanderia self service
665/A Santa CroceLavasecco Ai Carmini di Peteva Maya
3465 DorsoduroProcess Collettivo
2559 Fondamenta FrariPulisecco Ever Clean
1535 Rio Terà de le CarampaneLavanderia a secco
Calle dello Spezier
Calle dello SpezierFerramenta
Panificio Albonico
2268 Calle ReginaPane
Rialto Biocenter
2264 Santa CroceOspedale SS Giovanni e Paolo
Ospedale di Venezia
Dei Rossi Silvano
Alimentari in generale. Buona qualità. quasi sempre aperto.
Futura T & B - Ruga Rialto
560/561 Calle del ScaleterFarmacia +39 041 523 8648
Parks & Nature
Alberoni
Venezia è anche spiaggia e mare. Belle spiagge. Rilassante passeggiata per arrivare.
Panorama strepitoso della laguna al tramonto.
158 Einheimische empfehlen
Lido di Venezia
Venezia è anche spiaggia e mare. Belle spiagge. Rilassante passeggiata per arrivare.
Panorama strepitoso della laguna al tramonto.